Walter Spin
WALTER SPIN
Questa di Walter non è un’autobiografia come invece lo sono le altre pagine della sezione NOI di questo sito, ma una raccolta di
ricordi di chi lo ha conosciuto “ai tempi della radio” e con lui ha collaborato e condiviso quell’esperienza.
Marco Biondi
Conobbi
Walter
Spinetta
a
RCL26
nel
1976,
lui
già
all'epoca
era
uno
dei
dj
più
forti
della
provincia
di
Cremona.
In
radio
era
una
specie
di
direttore
artistico,
era
bravissimo.
Oltre
alla
radio
era
il
dj
della
discoteca
di
Soresina,
il
Gatto
Verde.
Fu
lui
praticamente
a
insegnarmi
tutto,
mi
insegnò
le
basi
del
fare
radio,
contribuì
a
crescermi
musicalmente,
mi
correggeva
quando
sbagliavo,
mi
dava
consigli,
mi
istruiva
sulla
musica.
Devo
dire
che
è
stato
il
mio
primo
vero
maestro.
Ed
è
stato
sempre
Walter
a
farmi
iniziare
in
discoteca
al
Gatto
Verde
nel
1978.
Mi
ha
insegnato
tante
cose
ma
la
cosa
più
importante
era
che
sentivo
che
mi
stimava,
nonostante
lui
fosse
miliardi
di
volte
più
bravo
lui
mi
stimava
e
aveva
rispetto
di
me.
Ed
io
allora
avevo
voglia
di
imparare
da lui.
RCL26 è stata un'avventura fantastica che ancora oggi ci unisce.
Paolo Moro
Ricordo
ancora
quando
salii
le
anguste
scale
per
raggiungere
gli
studi
di
trasmissione
di
RCL26,
saranno
state
le
quattro
del
pomeriggio
o
giù
di
lì,
ad
accogliermi
c'era
Walter
Spinetta
che,
dopo
avermi
un
po'
illustrato
le
apparecchiature
e
dopo
avermi
chiesto
che
genere
di
musica
preferivo,
a
bruciapelo
mi
disse:
"Vuoi
provare
a
fare
una
trasmissione?"
e
da
lì
nacque
tutto il resto.
Lorenzo Rossetti
Cosa
dire
del
Walter
dei
tempi
di
RCL26?
Cercherò
di
concentrare
la
valanga
di
ricordi
in
una
palla
di
neve
dicendo
che
se
non
ci
fosse
stato
lui
RCL26
non
avrebbe
mai
ottenuto
il
successo
che
ha
avuto.
Lui
è
stato
lo
spirito
musicale
di
quella
radio,
ha
consegnato
un'anima
a
quella
mia
idea
grezza
e
meramente
tecnica
di
voler
"trasmettere"
musica
agli
altri,
cercando
e
forgiando
le
risorse
umane
per
realizzarla
e
soprattutto
dedicandovi
il
suo
talento
e
la
sua
genialità.
In
quel
periodo
si
stava
in
radio
insieme
diverse
ore
al
giorno
a
registrare
programmi
o
"live
on
air"
ma
bastava
stargli
accanto
durante
una
diretta
per
sentire
la
"forza" scorrere nell'etere, invadere gli studi di trasmissione e creare un feeling fra lui e gli ascoltatori.
Più
che
un
direttore
artistico
era
considerato
come
un
esempio
da
tutti
gli
altri
speaker
(o
dj
che
dir
si
voglia)
che
spesso
rimanevano
in
radio
anche
dopo
i
loro
programmi
per
osservare,
imparare,
copiare
da
Walter,
e
lui
era
generoso
di
consigli
e
opinioni, magari anche negative ma sempre motivate e sincere.
Disponibile
alle
critiche
e
con
l'umiltà
di
chi
non
smette
mai
d'imparare
(qualità
che
ancora
oggi
possiede),
un
suo
atteggiamento
che
particolarmente
mi
faceva
piacere
e
mi
onorava
era
la
sua
fiducia
nei
miei
confronti,
sia
nel
campo
tecnico
che
in
quello
musicale;
mi
ricordo
che,
a
differenza
di
altri
conduttori
quali
Paolo
Moro,
Marco
Biondi,
M2
(Marco
Migliorini)
che
da
soli
gestivano
la
regia
dei
loro
programmi,
Walter
richiedeva
la
mia
presenza
al
mixer,
dal
primo
Baba
Yaga
che
andava
in
differita,
al
Walter Show, ai programmi notturni in diretta.
Il
Walter
Spin
di
oggi
invece
ha
superato
il
maestro
e
gestisce
consolle,
mixer,
controller,
luci,
effetti
speciali
e
guardaroba
in
maniera multitasking e con molta disinvoltura.
Jokes
apart,
posso
senz'altro
affermare
che,
nonostante
la
distanza
geografica
che
oggi
ci
separa,
una
grande
amicizia
e
un
profondo
rispetto
mi
legano,
ora
come
allora,
a
Walter,
e
tutto
ciò
grazie
e
soprattutto
all'esperienza
comune
di
quella
piccola
emittente lombarda che in qualche modo ha segnato i ricordi più belli di tutti noi che eravamo RCL26.
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